Nel mondo c’è un ordine naturale di farmacie, poiché tutti i prati e i pascoli, tutte le montagne e colline sono farmacie.
Paracelso
Niente di più vero, le erbe spontanee, come quelle aromatiche sono un concentrato di vitamine, sali minerali e soprattutto fitocomposti e se le utilizziamo nei nostri piatti, oltre a donarci un tocco di gusto e di colore, possono anche arricchirli e farli diventare un concentrato di salute.
Settimane fa ci eravamo già divertiti con primule e borragine, oggi abbiamo deciso di dedicarci alla piantaggine.
Non siamo esperti di fitoalimurgia, per questo argomento vi rimandiamo al bellissimo libro Erbe spontanee in tavola di Annalisa Malerba che abbiamo avuto il piacere di incontrare durante il Vivibenessere di Rimini.
Diciamo che questo incontro ha risvegliato la nostra anima selvatica e così abbiamo camminato a lungo e circumnavigato… il nostro giardino (!) per raccogliere dell’ottima piantaggine. Prima di incontrare Annalisa non ci eravamo nemmeno accorti di quanto fosse ricco il nostro prato di casa!
La piantaggine, oltre a essere una preziosa fonte di ferro e calcio, possiede spiccate proprietà antinfiammatorie, astringenti e antiossidanti, simbolicamente era una pianta di protezione dei bambini, noi la utilizziamo anche in caso di punture di insetti o ortiche, basta staccarne una foglia e strofinarla sulla pelle; i suoi utilizzi come pianta officinale sono numerosi, è ottima per le affezioni dell’apparato respiratorio e anche in cucina è ampiamente utilizzata, sia in versione cruda che cotta.
Il bello di queste erbe comuni è che spesso sono ospitate nei nostri prati e nei nostri orti anche urbani, il più delle volte non serve fare scampagnate nei boschi per trovarle. L’importante è non raccogliere erbe sui cigli di strade trafficate perché sarebbero cariche di tossine e soprattutto è bene prediligere zone dove i terreni vegono trattati naturalmente.
Le erbe spontanee spesso vengono definite infestanti e si spreca tanta fatica per eliminarle, ignorando che hanno un ruolo fondamentale nei cicli naturali: sono fertilizzanti e protettori che indicano lo stato di salute del suolo, per questo in agricoltura biologica vengono definite erbe accompagnatrici. Sono inoltre molto preziose anche per l’uomo perché tante di quelle erbe sviluppano composti notevolmente utili per la salute e il cui utilizzo risale a conoscenze antiche.
La Natura è custode di una sacra saggezza: più denudiamo la terra, più lei si guarirà facendo germogliare erbe e riparando alle proprie ferite. Non c’è niente di più equilibrato e ecologico di un bel prato spontaneo vivido di “erbacce” che può dare l’impressione di essere disordinato ma che dietro a quel disordine in realtà nasconde una sapiente perfezione.
Prima di lasciarvi alla nostra ricetta vogliamo però ringraziare Annalisa, la conoscenza delle erbe selvatiche non è scontata, è qualcosa che non si trova solo sui libri, ma che implica un’esperienza diretta, tramandata nel tempo da preziosi messaggeri che custodiscono profondi, antichi e sacri saperi che sono arrivati fino ai giorni nostri e che sfideranno il tempo.
2 Commenti Nascondi commenti
Questa è una ricetta veramente creativa. Da provare.
Grazie!
Ed è gustosissima… quando l’avrai provata, facci avere notizie!