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Carote fermentate

Carote fermentate

“La vita ferve fuori e dentro di noi… un minuscolo e virtuoso mondo in perenne trasformazione, celato ai nostri occhi e al nostro controllo, che danza armoniosamente al ritmo della Natura.”

Se potessimo guardarci con una strumentazione particolare, i nostri occhi noterebbero che non siamo gli unici abitanti del nostro corpo. Questo a primo colpo potrebbe spaventarci, ma con un po’ di conoscenza, consapevolezza e la giusta attenzione,  sarà facile fare amicizia con le migliaia di batteri con cui condividiamo la nostra vita quotidiana!
Batteri buoni cercano batteri buoni e i batteri buoni hanno il potere di scacciare i batteri patogeni e pericolosi.

“Tutte le malattie hanno origine nell’intestino”, diceva Ippocrate.

Ma come possiamo nutrire i nostri batteri e quindi mantenere in equilibrio la nostra flora batterica, meglio detta microbiota intestinale, preservandoci da malattie e infiammazioni, proteggendo il nostro sistema immunitario, favorendo la nostra funzionalità intestinale, consentendoci di vivere in salute e felicità (perché l’intestino è il nostro secondo cervello e sono proprio le cellule dell’intestino a produrre il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere)?
Il microbiota è come l’hummus del terreno, è molto importante prendercene cura, con un’alimentazione e uno stile di vita equilibrati ma anche con qualche accortezza, come quella di inserire prodotti fermentati nella nostra cucina e nei nostri piatti.
La fermentazione è stata un’antichissima scoperta, probabilmente casuale, avvenuta in diverse aree geografiche e civiltà. Molte tradizioni gastronomiche di ogni parte del mondo propongono ricette tipiche a base di prodotti fermentati.
Oggi ci siamo abituati a vivere in ambienti totalmente sterili e a cibarci di alimenti processati, confezionati e pastorizzati che sono totalmente privi di vita e quindi anche di batteri. Anche se spesso capita che qualcosa sfugga dalla catena alimentare, specialmente della carne, e alcuni batteri fortemente patogeni, a causa delle mutazioni, delle modalità di allevamento intensivo e dell’antibiotico resistenza, provochino delle vere e proprie epidemie.
Perché autoprodurre prodotti fermentati?
Prima di tutto perché è molto difficile trovarli in commercio, ma c’è una ragione ancora più importante, la fermentazione ci permette di sfidare le nostre paure, di riappropriarci e di fidarci dei nostri sensi, ci spinge a sperimentare nuovi gusti, ad avventurarci in nuovo scoperte e ci porta a contatto con l’energia della vita; inoltre i VOSTRI fermentati saranno ancora più preziosi, perché la fermentazione dipende dall’ambiente e dalla flora batterica della persona che ha preparato gli alimenti, quindi da VOI e dai vostri batteri buoni!
Oggi vi proponiamo le carote lattofermentate, un modo semplice, colorato, divertente e gustoso di sperimentare le vostre fermentazioni casalinghe.

 

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Pubblicata il 16 Aprile 2019

  • 10 minuti più tempo di fermentazione
  • Facile

Ingredienti

Ingredienti per un vaso di medie dimensioni:
10 carote colorate
acqua
3% di sale marino integrale (somma di acqua e vedura)
alloro e spezie

Ingredients

  • Ingredienti per un vaso di medie dimensioni:

Preparazione

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Fatto

Lavate le carote con una spazzola senza togliere la buccia (è molto importante utilizzare vegetali di origine biologica), tagliate le carote a rondelle o a sezioni verticali.

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Fatto

Se non disponete di acqua non clorata potete fate bollire dell'acqua. Attendete che si reffreddi.
Per calcolare la quantità di sale mettete il vaso che intendete utilizzare su una bilancia. Prendete la tara. Aggiungete le carote e l'acqua e segnatevi il peso. Calcolate il 3%, sarà la quantità di sale da aggiungere. Ad esempio se il peso complessivo sarà di 1000 g dovrete aggiungere 30 g di sale.
Potete aggiungere il sale direttamente nel vaso, chiuderlo e scuolterlo, oppure potete versare l'acqua in un altro recipiente, sciogliere il sale e riaggiungerla alle carote, che dovranno essere ben coperte.

3
Fatto

Nel vaso, a piacere, potete inserire una foglia di alloro e spezie come coriandolo, ginepro, finocchietto, ecc.
Potete posizionare sopra una foglia di cavolo cappuccio tagliata con un coppapasta della misura dell'imboccatura del vaso, in modo che le carote stiano sotto il liquido. Oppure potete utilizzare un sasso ben lavato.

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Fatto

Coprite il vaso con una garza o con il suo coperchio (senza stringerlo) per non far entrare polvere e lasciate partire la fermentazione a temperatura ambiente per due settimane. Vedrete delle bolle che salgono in superficie, significa che la fermentazione è in atto. La fermentazione partirà dopo circa due giorni. Non chiudete il tappo, la fermentazione produce co2, che deve poter fuoriuscire dal vaso. Le carote saranno pronte entro 2/3 settimane. A quel punto potete chiudere il vaso e riporlo in frigo o in cantina.

8 Commenti Nascondi commenti

Buongiorno. Come si conservano dopo le 2/3 settimane? In frigo o fuori? Entro quanto tempo devono essere consumate? Grazie

Si possono conservare in frigo o in un ambiente freddo, come una cantina.
Se sono chiuse bene e il liquido copre tutte le verdure durano anche alcuni mesi.
Una volta aperte è bene consumarle nel giro di qualche giorno.
Grazie a te!

Buongiorno, quindi se ho capito bene, il barattolo non va chiuso all’inizio ma solo coperto con la garza, una volta finita la fermentazione lo chiudo giusto??
Grazie

Ciao Giulia, esatto, hai capito bene.
Dopo un paio di giorni, quando è partita la fermentazione, puoi chiudere i barattoli e metterli in frigo.
Grazie a te!

Io le ho messe con acqua e sale nell’apposito recipiente per lactofermentazione. Dopo circa 3 settimane sulla superficie dell’acqua si è formata muffa. Cosa devo fare? L’ho tolta ma le carote sono ancora commestibili? E per conservarle è meglio che le invasetto naturalmente coprendole bene con acqua e sale?

Ciao Rossana, tre settimane a che temperatura? Erano ben coperte? Se la temperatura è sopra i 20 gradi la fermentazione viaggia veloce e tre settimane sono tante. Se le carote sono sotto l’acqua e sono rimaste croccanti puoi rimuovere con un cucchiaino lo strato superiore di muffa, se questa invece ha intaccato le verdure devi buttare tutto e riprovare. Una volta sistemata la situazione puoi chiuderle e conservarle in frigo.

Buonasera,un Consiglio:dopo i primi giorni di fermentazione posso sigillare il vasetto per conservarlo sottovuoto per alcuni mesi?
usando semmai i barattoli con chiusura a pressione con guarnizione in gomma? Non devo pastorizzarle vero o ucciderei la coltura batterica buona.. Attendo sua cortese risposta.
Cordiali saluti

Grazie! Il vasetto può essere sigillato quando la produzione di gas si riduce. Dipende dalla temperatura. Se intendi conservarlo per alcuni mesi consigliamo di riporlo in un posto freddo o fresco, in frigo o in una cantina. La temperatura non dovrebbe superare i 10-12°C. E’ buona norma non pastorizzare mai, in modo da non sfruttare solo i sapori acidi legati alla fermentazione, ma anche le colture batteriche buone

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